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domenica 5 novembre 2017

IL CASO MERIDA


Il 20 marzo del 2005, alle due di notte, David Espada, José Alonso Herrera Hernández ed un altro ragazzo (che ha preferito l’anonimato) giocavano tranquillamente a pallone sul marciapiede davanti alle loro case, nella zona di Fraccionamiento Del Parque, vicino Merida, nello Yucatan (Messico). Herrera stava riprendendo con un cellulare i due amici che giocavano, quando David Espada si fece sfuggire la palla che rotolò vicino ad un palo della luce lì vicino. David andò quindi a riprendere la palla ed Herrera che lo seguiva con l’occhio digitale della sua videocamera applicò uno zoom 2x.
David si apprestò a prendere la palla quando, inaspettatamente, una misteriosa entità fece capolino da dietro al palo della luce. Estendendo un lungo braccio, tentò di afferrare David. Quest’ultimo, una volta sentito il tocco della creatura sul suo braccio, saltò dallo spavento, si ritrasse e cominciò a correre verso gli altri due ragazzi urlando: - Porca … qualcosa mi ha toccato il braccio! Non sto scherzando, lo giuro! –
In seguito racconterà in televisione: 
"Andai a raccogliere la palla e improvvisamente, sentii una mano gelida afferrarmi il braccio, tirandomi con forza. Era un essere orribile, una strana creatura con delle lunghe braccia. Mi terrorizza il solo ricordo."

Nel frattempo, i ragazzi non si rendono ancora conto di quello che è successo, ma David era terrorizzato e continuava ad urlare indicando il palo: - È là, dietro al palo; continua a riprendere! - Herrera, allora, puntò la sua videocamera nella direzione segnalata da David ed applicò uno zoom di 4x. A questo punto, la creatura si mostrò una seconda volta, sporgendo leggermente la testa da dietro al palo per circa tre secondi, poi sparì definitivamente.
I tre ragazzi, a questo punto, realizzarono cosa stava accadendo e cominciarono a scappare in preda al terrore. Lo shock subito dai giovani fu talmente forte che per diversi giorni nessuno di loro volle né parlare dell’evento né guardare il video girato da Herrera. Solo diversi mesi dopo, David Espada e José Herrera, trovarono il coraggio per poter raccontare lo sconcertante avvenimento ad alcuni compagni di scuola. La visione del video allontanava lo scetticismo dalle menti degli spettatori, consentendo alla storia di diffondersi a macchia d’olio fra gli studenti.
Otto mesi dopo l’accaduto, più precisamente il 30 Novembre 2005, l’investigatore messicano Jaime Maussan venne a Merida per tenere una conferenza e casualmente, fu informato dell’esistenza del controverso video da alcuni appassionati di ufologia. Maussan fu da subito molto interessato e volle conoscere i ragazzi per ascoltare la loro storia. Dopo aver visionato il video, l’investigatore convinse i ragazzi a condividere la loro esperienza con il resto del mondo. David Espada era ancora molto scosso ed accettò solo dopo molte insistenze. fu allora che il filmato venne trasmesso in televisione ed i ragazzi furono intervistati diverse volte.
L’unica prova tangibile dell’evento, oltre alla testimonianza dei ragazzi, è costituita dal video girato da Herrera con il suo cellulare. La risoluzione è estremamente scadente ed è difficile distinguere i particolari. Inoltre, gli artefatti dovuti alla compressione del video potrebbero aver fuorviato gli investigatori per quanto riguarda la misura del braccio dell'alieno: la parte finale del braccio (quella che dovrebbe toccare David) è, molto probabilmente, un effetto ottico dovuto alla bassa qualità delle immagini. Gli scettici come, ad esempio, Daniel Parquet, del Journal of Hispanic Ufology (giornale ufologico spagnolo) Jorge Moreno Gonzales, direttore del Centro d’Ivestigazioni sui Fenomeni Paranormali e Sergio Valdez Diaz della rivista "I Misteri di Merida" asseriscono che tutta la storia è in realtà una candid camera ideata dai ragazzi per prendersi gioco del loro amico (David Espada).
D'altro canto, c'è Jaime Maussan che continua a sostenere l'autenticità del filmato. Secondo il famoso giornalista, infatti, sul luogo dell'avvistamento fu rilevata della radioattività anomala. Il dato figura in un articolo inviato all'editoriale Milenio da Maussan: nel testo si legge che l’astrofisico Jorge Guerriero ha trovato la scoperta tanto stupefacente quanto inspiegabile, dal momento che non c’è alcun motivo che spieghi e giustifichi la presenza di radioattività nella zona di Fraccionamento del Parque.

1 commento:

  1. L’unica prova tangibile dell’evento, oltre alla testimonianza dei ragazzi, è costituita dal video girato da Herrera con il suo cellulare. La risoluzione è estremamente scadente ed è difficile distinguere i particolari.

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