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venerdì 4 agosto 2017

IL MISTERO DELLE LUCI DI MIN MIN

Ci sono tutta una serie di fenomeni alquanto bizzarri che si producono in tutto il mondo, alcuni di essi sono meravigliosi e addirittura, spettacolari; sono oggetto di dibattito: terra di confine tra scienza e leggende. Dall’alba dei tempi, enigmatici globi luminosi appaiono nei cieli australiani e la loro origine rimane ancora oggi un mistero. Il fenomeno di cui parleremo è chiamato Min Min Light, in effetti, queste luci prendono il nome da un vecchio paese abbandonato che sorgeva tra Boulia e Winton, nelle aride e remote terre del Queensland.

Le luci Min Min sono state avvistate da migliaia di persone, ci sono diverse fotografie e video a riguardo e rappresentano uno dei misteri luminosi più documentati della storia. Diverse storie su queste ci vengono tramandate oralmente dagli aborigeni e risalgono agli anni prima della colonizzazione da parte degli europei: oggigiorno queste storie fanno parte del folklore australiano. Attraverso questi racconti siamo venuti a conoscenza che si tratta di luci di luminosità variabile, di varie forme e colori che spesso appaiono all’orizzonte e sembrerebbero seguire i viaggiatori. Le leggende, inoltre, raccontano che queste luci esercitano un potere ipnotico e le persone indotte a seguirle non tornerebbero mai più indietro. Secondo i nativi australiani questi fenomeni, un tempo rari, sono diventati sempre più frequenti con l’arrivo degli europei. La prima testimonianza scritta delle Min Min light risale al 1838. La ritroviamo nel libro "Six Months in South Australia" di Thomas Horton James. L’autore racconta nel suo libro: "Un gruppo di esploratori si era accampato nella regione del fiume Ovens, quando gli uomini si accorsero di un fuoco in lontananza. Alcuni di loro si allontanarono per indagare, camminarono per più di tre ore in direzione di quel bagliore per cercare di scoprirne l’origine, ma nonostante i loro sforzi non riuscirono a coprire quella distanza: il fuoco sembrava allontanarsi. Così tornarono indietro, piuttosto mortificati".

Da allora le testimonianze su questo fenomeno si sono moltiplicate in tutto il paese, la maggior parte di questi avvistamenti sembrerebbe essere concentrata in Channel Country vicino a Boulia. La luce si manifesta sotto forma di disco d’argento, o come dei flash lampeggianti nelle volta celeste. Particolarmente vari e discordanti, invece, sarebbero i diversi livelli di luminosità descritte dai testimoni. Alcuni suggeriscono che queste luci siano molto deboli, mentre altri raccontano che sono particolarmente luminose. Ci sono alcune testimonianze che, addirittura, parlano di luci molto forti, tanto da rendere impossibile fissarle direttamente. Anche le dimensioni delle luci sono diverse, perché alcune volte vengono descritte come simili a torce portatili e altre volte come dei fari di auto. Shelley Norton, direttrice dell’ufficio di turismo di Boulia, racconta che negli ultimi anni sempre più visitatori indicano queste luci nei cieli, in particolare coloro che fanno la strada da Boulia a Winton. Una famiglia si trovava in campeggio e il marito raccontò che si era alzato nel mezzo della notte per osservare una luna particolarmente luminosa, però quando uscì scoprì che in realtà c’erano due lune, una delle quali, dopo un po’ scomparve.
Shelly prosegue dicendo: "A volte è un oggetto luminoso che rimane costantemente alla stessa distanza, altre volte sembra seguire le persone, poi si divide in due o tre sfere infuocate" .

I contadini del posto parlano costantemente di strane e inquietanti luci che terrorizzerebbero gli animali, provocando improvvise reazioni di panico ed effetti fisiologici, come l’interruzione della produzione di latte nelle mucche. Oltre ai racconti e alle leggende si aggiungono anche testimonianze più accademiche come quella dello scrittore Henry Lamond, il quale nel Walkabout Magazine del 1937 narra di un’esperienza avvenuta durante la sua giovinezza, per l’esattezza nell’inverno del 1912, quando avvistò una palla di luce fluttuante, di colore spettrale. Henry racconta che si trattava di una luce che viaggiava a una velocità costante di circa 15 km/h e si trovava a una distanza dal suolo di 2 o 3 metri. L’autore è molto sicuro di questi dati perché viaggiava a cavallo e la luce lo inseguì fino a raggiungerlo, a quel punto si spense, come una lampadina bruciata.
Henry per 25 anni non raccontò mai a nessuno di questa sua esperienza perché non sapeva come spiegarlo, poi leggendo di altri racconti prese coraggio e decise di parlare anche lui.

La scienza ha tentato di dare una spiegazione a questi insoliti fenomeni luminosi, le teorie più accreditate sembrano riguardare i fenomeni di luce riflessa, i fulmini globulari e i fuochi fatui, fino ad arrivare ai più classici fenomeni UFO e di natura spirituale.
Una delle ipotesi più accreditate sostiene che le luci siano il risultato di noti fenomeni geofisici, detti piezoelettrici, ovvero di una proprietà particolare che possiedono materiali come il quarzo di generare una corrente elettrica se sottoposti a pressione o ad altre condizioni fisiche. Questo fenomeno sembra realmente dare origini alle famose luci di Hessadalen (Cfr. Le luci di Hessdalen)  il problema è che qui non sempre il territorio presenta le caratteristiche adeguate per generare un evento del genere.
Ma c’è un raro fenomeno denominato "Fata Morgana" che è causato dall’inversione termica e si verifica quando la luce proveniente da un oggetto viene rifratta e giunge così a un osservatore molto distante creando un miraggio particolarmente vivido che confonde e incanta per le sue strabilianti proprietà ottiche. Ad esempio, le scogliere irlandesi sono state osservate, in alto mare, come se fossero realmente vicine, a degli osservatori che, in realtà, si trovavano su navi distanti più di mille chilometri. Jack Pettigrew, uno scienziato all’Università del Queensland, che è stato anche testimone diretto delle luci Min Min, ha sempre sostenuto quest’ultima ipotesi.

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