Cerca nel blog

mercoledì 20 luglio 2016

LE PIETRE DI ICA



Le pietre di Ica sono rocce vulcaniche originarie delle Ande, di colore nero a causa dell’alto contenuto in carbonio, risalenti all’era Mesozoica. Sono arrotondate, con un diametro che va, approssimativamente, dai 10 cm ad oltre un metro. In epoche remotissime, furono incise sulla loro superficie innumerevoli e dettagliatissime scene che illustrano la vita quotidiana di un popolo antichissimo. Ma non si tratta di uomini primitivi, poiché questi uomini vengono raffigurati mentre scrutano gli astri con telescopi, mentre usano mezzi meccanici, compiono operazioni chirurgiche avanzatissime o cacciano dinosauri.
 Nel 1960 il Rio Ica inondò il deserto riportando alla luce alcune di queste pietre che, raccolte dai fratelli Carlos e Pablo Sordi, furono analizzate presso l’istituto di Mineralogia del Politecnico del Perù. I risultati delle analisi datarono le incisioni ad almeno 12.000 anni fa, ma i disegni incisi sulle pietre mostrano piante, animali e carte geografiche risalenti ad un minimo di 65 milioni di anni fa.
 Successivamente, l’archeologo A. Pezzia trovò pietre identiche in numerose tombe preincaiche, nelle quali erano poste, probabilmente, perché considerate da questi come oggetti sacri da usare in cerimonie magiche o religiose. Anche altri archeologi, come Max Uhle, trovarono in tombe preincaiche delle pietre di Ica con incise figure di dinosauri.
 A queste pietre cominciò ad interessarsi, dal 1966, il professore Javier Darquea Cabrera, che ha poi dedicato tutta la sua vita a raccogliere e studiare più di 11.000 reperti, allestendo un museo privato. Cabrera portò ad analizzare le pietre di Ica presso la Compagnia di Ingegneria Mineraria Mauricio Hochshild e anche qui, i risultati di queste analisi affermarono che le incisioni sulle pietre risalivano, come minimo, a 12.000 anni fa.



I disegni sulle pietre raffigurano uomini dall’aspetto insolito: piccoli di statura, dalla testa grande, con quattro dita, gambe corte, braccia lunghe, e dall’abbigliamento, tutto sommato, primitivo. Maneggiano una gran quantità di utensili, tra cui coltelli, cannocchiali, ferri chirurgici e altre apparecchiature piuttosto enigmatiche.
 Gli animali rappresentati sono per lo più dinosauri vissuti dai 65 ai 100 milioni di anni fa e se ne trovano una grande varietà, tutti chiaramente riconoscibili.
 Le scene incise sulle pietre riguardano un infinità di situazioni, a volte incredibili, tra cui la caccia ai dinosauri, l’osservazione delle stelle coi telescopi, uomini che usano strane macchine volanti. Significativo è il trapianto di cuore e molti altri interventi chirurgici avanzati in cui il paziente, a quanto pare, sopravviveva. Vi sono, inoltre, delle rappresentazioni di carte geografiche che sembrano rappresentare la terra all’epoca dei dinosauri e vi sono anche rappresentati sistemi stellari sconosciuti, forse perché visibili solo in epoche remotissime. Sono anche riportate incisioni che, tra l’altro, illustrano i cicli vitali dei più disparati tipi di dinosauri, uccelli, animali terrestri e acquatici estinti da decine di milioni di anni. Spiccano, tra le altre, delle scene che mostrano quello che sembra una specie di diluvio universale con la relativa arca.
 I motivi e lo stile delle incisioni non sono paragonabili a quelli delle pitture murarie e delle innumerevoli ceramiche ritrovate in zona (comprese quelle preincaiche), il che fa supporre che risalgano a popolazioni sconosciute vissute in quelle zone in epoche remotissime, di cui conosciamo, almeno per ora, solo queste pietre.
Le incisioni sono realizzate in maniera impeccabile e soprattutto sono di una chiarezza e di una ricchezza di aprticolari incredibile. Viste nel loro complesso, sembrano rappresentare una sorta di enciclopedia realizzata con immagini, incisa su pietre. Sembrano, a mio parere, una forma di comunicazione alternativa alla scrittura. A riprova di ciò, si contano ufficialmente più di 11.000 pietre finemente lavorate e si continua a ritrovarne altre.



Qualcuno, forse confondendo queste antiche pietre con manufatti moderni fatti ad uso e consumo dei turisti, coglie l’occasione per affermare che si tratta di un falso. Se è pur vero che la popolazione locale ha colto in pieno l’occasione di racimolare qualche soldo vendendo dei souvenir ai turisti, ricordiamo che queste pietre sono, per la maggior parte, degli oggetti pesanti, a volte anche molto pesanti. Ora, è impensabile che qualche turista possa avere la voglia o l’intenzione di portarsi a casa un souvenir dal peso di mezza tonnellata, così come è impensabile che qualche artigiano locale possa darsi tanto da fare! C’è quindi un gran numero di pietre che, vuoi per le dimensioni, vuoi per il peso, non troverebbe posto in nessuna valigia e questo, al di là di altri fattori, propende per la loro autenticità.



 Non vi stupisca il fatto che i disegni sulle pietre di Ica mostrano l’uomo inserito in una flora e una fauna di 85-65 milioni di anni fa: esistono altri reperti archeologici atti a testimoniare l’esistenza di una civiltà umana avanzata a partire da almeno 140 milioni di anni fa. 
 
  • Nel giugno 1968, William J. Meister trovò ad Antilope Spring, Utah (USA) un’antica impronta umana fossile. Si tratta di impronte di scarpe. Non c’è alcun dubbio: le impronte mostrano distintamente la forma di due scarpe, con tanto di tacco. Uno dei due reperti mostra, inconfutabilmente, che sotto uno di questi tacchi è rimasto schiacciato un trilobite! Questi piccoli invertebrati marini popolarono la terra dai 600 ai 280 milioni di anni fa. 
 
  • Nell’agosto dello stesso anno Mr. Dean Bitter, scoprì altre due impronte fossili di scarpe o sandali, ad Antilope Spring.  Nessun trilobite era presente in questa impronta, ma un piccolo trilobite fu scoperto vicino alla stessa roccia.  
 
 
Chi camminava tra i dinosauri 450 milioni di anni fa? E pensare che, secondo la scienza ufficiale, la prima comparsa dell'uomo (Homo sapiens  sapiens) risale a circa 100.000 anni fa, nell'Africa meridionale…

 

1 commento:

  1. Chi camminava tra i dinosauri 450 milioni di anni fa? E pensare che, secondo la scienza ufficiale, la prima comparsa dell'uomo (Homo sapiens  sapiens) risale a circa 100.000 anni fa, nell'Africa meridionale…

    RispondiElimina