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domenica 15 maggio 2016

DIO


 
 
Nel libro "Il libro perduto del dio Enki", traduzione letterale di una serie di tavolette sumeriche in alfabeto cuneiforme operata da Zecharia Sitchin, Enki, un Dio venuto dal cielo, racconta che dopo il diluvio ci fu un conflitto (nucleare) che sarebbe stato meglio evitare:


"Mai dai tempi del Grande Diluvio una tale calamità aveva colpito la Terra, gli dèì e i Terrestri. Ma il Grande Diluvio era destino che accadesse, non così la Grande Calamità. Questa, sette anni fa, non si sarebbe dovuta verificare. Sarebbe stato possibile impedirla e io, Enki, feci ogni cosa in mio potere per evitarla; ma, ahimè, fallii. Fu fato o fu destino? In futuro verrà dato un giudizio, perché alla fine dei giorni vi sarà il Giorno del Giudizio. Quel giorno la terra tremerà e i fiumi cambieranno il loro corso, vi sarà oscurità a mezzogiorno e un fuoco nei cieli di notte, sarà il giorno del ritorno del Dio celeste. E quel giorno si scoprirà chi è destinato a sopravvivere e chi a perire, chi sarà ricompensato e chi sarà punito, dèi e uomini senza alcuna distinzione; perché quello che avverrà sarà determinato da quello che è accaduto; quello che era destinato si ripeterà come in un ciclo e quello che era deciso dal Fato ed era avvenuto solo per volere del cuore, nel bene o nel male, verrà sottoposto a giudizio."

Molti possono interpretare le traduzioni di Sitchin, riportate poi nei vari libri che ha scritto, come la prova che Dio non esiste. Infatti nell’equivalente sumerico della creazione di Adamo non si nomina un singolo Dio, ma gli Annunaki, gli dèi sumerici. Però considerato questi passi e altri, che non cito qui per brevità, bisogna riconoscere che in fin dei conti la mitologia sumerica nella traduzione di Sitchin non è che una conferma delle religioni abramitiche, quali l’Ebraismo, il Cristianesimo e l’Islam. Bisogna riconoscere che il testo presentato riassume quel che dice l’Antico Testamento, il Vangelo e il Corano. In sintesi: alla fine dei tempi verrà il giudizio di Dio su tutte le creature (terrestri e non). Il Dio che i cristiani chiamano Dio Padre, gli ebrei Yehowah e i musulmani Allah è lo stesso Dio che gli Annunaki chiamavano Dio Celeste o Creatore di Tutte le Cose! E questi Annunaki ne sapevano più di noi: avevano, 445.000 anni fa (quando sbarcarono sulla Terra), una tecnologia che ancora oggi ci sogniamo! 


Nella Bibbia si dice che l’uomo sia stato creato da Dio modellando dell’argilla, la scienza attuale descrive una lenta evoluzione naturale che, stranamente, ha avuto 300.000 anni fa una brusca e inspiegabile accelerazione. Sitchin ci dice che il figlio primogenito di Anu (re del pianeta Nibiru), Enki, abbia fondato e avviato una colonia aliena sulla Terra volta all’estrazione dell’oro, che il lavoro in miniera era così duro che scoppiò una rivolta e che Enki propose e ottenne, col benestare di Anu, di creare un "lulu amelu" (un lavoratore primitivo), incrociando il DNA alieno con quello di un antico primate. Il risultato fu quindi ottenuto con l’ingegneria genetica, mentre "l’argilla" servì per comporre le provette destinate alla clinica (la Casa della vita) come ben dimostra questo scorcio tradotto dalla sesta tavoletta.





"… Eoni fa, su Nibiru, i nostri antenati avrebbero potuto essere come loro! Così affermò Ninmah. E’ un Essere, non una creatura! Aggiunse ancora Ninmah. Osservarlo deve essere eccitante! Enki li condusse nella Casa della Vita; alcuni di questi esseri erano rinchiusi in solide gabbie. Balzarono in piedi alla vista di Enki e degli altri, sulle sbarre della gabbia battevano i pugni. Grugnivano e soffiavano; non pronunciavano parola. Sono Maschio e Femmina! Così disse Enki; hanno l’organo maschile e quello femminile. Procreano come noi, che veniamo da Nibiru. Ningishzidda, mio figlio, ha testato la loro essenza Essenza della Creazione (ha esaminato il loro DNA). E’ simile alla nostra, è intrecciata come due serpenti. Quando la loro essenza sarà combinata con la nostra, il nostro segno resterà su di loro. Sarà così creato un Lavoratore Primitivo! Comprenderà i nostri ordini. Userà i nostri attrezzi, eseguirà in vece nostra il lavoro faticoso degli scavi…"
 

Concepire un essere nuovo non fu né semplice né facile e solo dopo svariati tentativi, si giunse al successo grazie all’apporto dell’argilla terrestre.





"… E se il difetto non fosse nella mistura? Così le chiese Enki. E se l’impedimento non fosse né nella femmina, né nelle essenze? Forse manca proprio ciò di cui la Terra stessa è fatta? Non usare contenitori fatti con i cristalli di Nibiru, plasmali con l’argilla della Terra! Queste parole rivolse Enki a Ninmah, illuminato da grande saggezza. Forse è necessaria la mistura stessa della Terra, la mistura di oro e rame! Così Enki, Colui Che Conosce le Cose, la incitò a utilizzare l’argilla dell’Abzu. Nella Casa della Vita Ninmah creò un contenitore, con l’argilla dell’Abzu lo forgiò. Gli dette la forma di un bagno purificatore, così da creare al suo interno la mistura. Dolcemente introdusse nel contenitore di argilla l’ovulo di una femmina terrestre, di una femmina bipede. Introdusse nel contenitore l’essenza della vita estratta dal sangue di un Annunaki. L’essenza fu creata in base alle formule del ME (oggetti a forma di piccoli dischi, contenenti informazioni scientifiche); frammento dopo frammento venne aggiunta nel contenitore. Poi depose l’ovulo così fecondato nel grembo di una femmina terrestre. Ecco il concepimento! Ninmah annunciò con gioia. Attesero il momento previsto per la nascita. Al momento previsto la femmina terrestre entrò in travaglio. Stava nascendo una creatura, un neonato!"

2 commenti:

  1. Molti possono interpretare le traduzioni di Sitchin, riportate poi nei vari libri che ha scritto, come la prova che Dio non esiste. Infatti nell’equivalente sumerico della creazione di Adamo non si nomina un singolo Dio, ma gli Annunaki, gli dèi sumerici. Però considerato questi passi e altri, che non cito qui per brevità, bisogna riconoscere che il testo presentato riassume quel che dice l’Antico Testamento, il Vangelo e il Corano. In sintesi: alla fine dei tempi verrà il giudizio di Dio su tutte le creature (terrestri e non). Il Dio che i cristiani chiamano Dio Padre, gli ebrei Yehowah e i musulmani Allah è lo stesso Dio che gli Annunaki chiamavano Dio Celeste o Creatore di Tutte le Cose! E questi Annunaki ne sapevano più di noi: avevano, 445.000 anni fa (quando sbarcarono sulla Terra), una tecnologia che ancora oggi ci sogniamo! 

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  2. Parole incredibili,che spiegano l'origine di noi terrestri

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