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domenica 20 dicembre 2015

L'ATOMICA DI HITLER


Nel 1944 i Tedeschi disponevano della tecnologia bellica più avanzata: erano state sviluppate bombe volanti e missili (V1 e V2) ed erano già operativi caccia che potevano viaggiare a velocità doppia rispetto ai velivoli, allora, convenzionali. Inoltre, era in corso la produzione di una nuova flotta di sommergibili lanciamissili.
Ma di tutte le armi segrete in via di sviluppo, la più potente era la bomba disgregatrice. Si trattava di una bomba atomica? Di certo, era un'arma terribile, tanto da spingere Hitler a dichiarare: "Dio mi perdoni gli ultimi cinque minuti di guerra."
Le ricerche dello storico tedesco Rainer Karlsch hanno messo in evidenza che i nazisti realizzarono e sperimentarono un prototipo di bomba atomica alcuni mesi prima degli americani.
 
Il giornalista Luigi Romersa intraprese, su ordine di Mussolini, la ricerca di informazioni riservate sulle armi segrete dei Nazisti. Romersa si recò in Germania nell'ottobre del 1944, dove inizialmente s’incontrò prima con Göbbels, a Berlino e poi con Hitler, a Rastenburg. Successivamente, proseguì la sua visita alla base di Peenemünde dove assistette all'assemblaggio della V2 e conobbe lo scienziato tedesco Wernher von Braun. Nel corso della missione, fu testimone di un esperimento di deflagrazione a terra di un ordigno nucleare sull’isola di Rügen, nel mar Baltico. La sua testimonianza trova  punti di verifica con gli indizi e le prove raccolti dallo storico Rainer Karlsch.
La storia dell'atomica tedesca è stata finora erroneamente incentrata sulla figura di Werner Heisenberg, Premio Nobel, uno dei più importanti fisici tedeschi della sua generazione, ma le ricerche di Karlsch mostrano invece che bisogna rivolgere l'attenzione verso lo scienziato Kurt Diebner.
 
Il gruppo di ricerca guidato da Diebner, al centro sperimentale di Gottow, nei dintorni di Berlino, in gran segreto, riuscì a costruire tra il 1943 e il 1944 un reattore nucleare e addirittura ottenne, secondo alcuni, sia pur per pochi minuti (o ore, secondo altri) una reazione a catena già nell'autunno del 1944.
 Diebner inoltre, nonostante la scarsa disponibilità di materiale fissile, fu in grado di costruire e testare più di un ordigno atomico rudimentale e condusse almeno due test tra la fine del 1944 e la primavera del 1945. Quest’ultimo, secondo testimonianze raccolte, avrebbe avuto un esito drammatico, tipicamente nazista: circa 500 prigionieri sarebbero stati utilizzati come cavie e avrebbero perso la vita.
Non bisogna meravigliarsi, le ricerche di Diebner godevano dell'appoggio di Heinrich Himmler e dell'ufficio armamenti dell'esercito. Miravano alla realizzazione di una testata nucleare destinata ad armare la V2 di Wernher von Braun. Tuttavia, l'ordigno realizzato da Diebner era di scarsa potenza, sicuramente, non era paragonabile alla bomba atomica lanciata dagli Stati uniti sulle città di Hiroshima e Nagasaki.
Il piano strategico tedesco era elementare: sul fronte russo ci sarebbe stata una grande offensiva aerea seguita dal lancio di una bomba atomica quale segnale di monito per gli alleati che, in seguito sarebbero stati invitati ad intavolare trattative di pace.
L'incalzare dell'offensiva alleata su entrambi i fronti (occidentale e orientale) avrebbero costretto Diebner ad abbandonare i suoi progetti che, di fatto, non furono portati a compimento. Non fu quindi possibile produrre le atomiche, sia per la mancanza di tempo, sia per la scarsezza di materiale fissile.
 
La descrizione dell'esplosione della bomba disgregatrice, da parte di Romersa, è compatibile unicamente con lo scoppio di una piccola bomba atomica, ciò è confermato dalle testimonianze di persone che risiedevano non molto lontano dal luogo del test. Inoltre, foto satellitari dell'Isola di Rügen, dove fu condotto il test, mostrano ancora le tracce di un enorme cratere prodotto da deflagrazione atomica.
Un ordigno simile di quello visto da Romersa fu testato nel marzo del ’45 in Turingia, a Ohrdruf, dove un gruppo di ricercatori ha raccolto dei campioni di terreno che confermano la presenza di plutonio e uranio nel terreno.
Inoltre: il 24 gennaio 1946, un pilota tedesco, di nome Ziesser, interrogato dal capitano Helenes T. Freiberger, dell'intelligence americana, rese una descrizione dettagliata del luogo del test nucleare che coincise con le informazioni fornite da Romersa.
Infine, ci sono indizi secondo i quali sia gli americani sia i sovietici si servirono di questi studi per completare le loro ricerche e arrivare alla costruzione del primo ordigno nucleare storicamente riconosciuto.

1 commento:

  1. Il piano strategico tedesco era elementare: sul fronte russo ci sarebbe stata una grande offensiva aerea seguita dal lancio di una bomba atomica quale segnale di monito per gli alleati che, in seguito sarebbero stati invitati ad intavolare trattative di pace.

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